Amore s/cortese

Amore s/cortese

Petrarca ama Laura cortese
sul piedistallo a più riprese, (oh je t’ame)
Boccaccio narra di corna e peste
un decamarronglacé in sottoveste, (le mème)

ma la commedia narrano i mass media ha una storia a Gradara fra
le mura di un castello, scoperta fra le grida, con un nobile bordello,
conclusa in un fatto di cronaca…nera, adult-era e vera.

S’incammina Dante nella selva oscura c’è Virgilio la ragion sicura
al lido Purgatorio in tono espiatorio a Catone spiega la missione
giunto in Paradiso alza il viso
e trova l’amore che move il sole e l’altre stelle,

ma non dimentica chi all’inferno vaga in eterno
con piacere così forte che ancor non l’abbandona.

Rientrava al castello Paolo il bello, in segreto, era avvolto nel mantello,
sospirava con Francesca, ah la mano, data in sposa senza prosa a suo fratello,
sognavan d’essere come in quel libro di dame e di messere lei Ginevra, lui Lancillotto,
ma a quel bacio galeotto, giunse lo sposo, il Gianciotto.

Paolo il Bello sfiora Francesca,
dentro al castello sotto al tinello, ( Mon Dieu)
lo zoppo fratello scopre il tranello
e col coltello li manda all’inferno. (Adieu)

Parla Dante con Cavalcante e Farinata degli Uberti
saluta fra i lussuriosi due spiriti focosi,
che sbattono nella bufera, contro il Cerchio di Minosse e Dante
cade come un corpo morto cade,

per pregiudizio universale balzano al girone dell’inferno due
colombi verso il nido eterno,
via da quei dannati vivi che mangiano i sogni ad altri vivi,
come ossessivi, per amor scortese.

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